Resoconto primo mese

In un solo mese la mia vita è cambiata completamente. Certo, è ciò che ci si aspetta in un programma exchange, ma viverlo sulla propria pelle, fidatevi, è completamente diverso.
Non è solo la lingua, non è solo il cibo, non è solo cosa fai la domenica; quello che ti cambia  sono le persone che ti circondano: perché volente o nolente sei tu a doverti adattare alle tradizioni, alla routine di casa e della città.

Foto by: Kemotion

Mentre in Italia vivo in un piccolo paesino di montagna, qui vivo in una città relativamente grande; la differenza non sta solo nel essere più indipendente, in quanto non serve la macchina per fare qualsiasi cosa, ma anche nel fatto che non tutti si conoscono e girare per la città, anche da sola, non fa di te per forza un turista sperduto.
Il cibo: per noi italiani è difficile andare all'estero e riuscire a dire "qui si mangia bene". Mi mancano le lasagne di mamma e le tagliatelle della nonna. Sono comunque fortunata che la mia famiglia da importanza a quello che si mangia e sono finalmente riuscita ad abitarmi a mangiare pane e salse (le più svariate, tutte quelle che riuscite ad immaginare) tutte le sere. A pranzo in genere si mangia un piatto caldo (spesso zuppe), mentre a colazione il tradizionale muesli.
Lo sport: qui in Germania lo sport è una parte della vita: tutti i miei compagni, la mia famiglia ospitante e le persone che ho conosciute praticano almeno uno sport e generalmente sono tutti organizzati in associazioni i gruppi sportivi.
Giovani vigili del fuoco: in Germania si sa, il senso civico e le responsabilità sono prese molto seriamente. Con mio fratello ospitante ho avuto l'occasione di prendere parte nell'associazione dei vigili dei fuoco minorenni, composta da bambini e ragazzi. Quello che facciamo sono esercizi con le varie attrezzature dei pompieri e riunioni con temi vari.  Vedere dei bambini così interessati e partecipi in qualcosa di concreto per il futuro della loro società mi ha stupito e ammetto che su certe cose i tedeschi sono più avanti.

Amicizie: che i tedeschi siano freddi e insensibili è un pregiudizio da smentire. Da quando sono arrivata, ogni volta che ho chiesto aiuto (non solo alla mia famiglia ospitante che è sempre disponibile e presente)  ho sempre trovato persone disposte a dedicarmi anche solo dieci minuti del loro tempo. Nonostante questo devo ammettere che fare amicizia non è stato molto facile. Tutti i ragazzi hanno la giornata già organizzata, tra scuola, sport e altre attività, dovevo quindi essere io a chiedere ai miei compagni se avessero voglia di fare qualcosa assieme. Inoltre i rapporti in Germania sono meno numerosi ma più profondi: ognuno ha pochi amici, che ha scelto con cura o che conosce fin dall'asilo, e farmi strada in queste relazione mi ha richiesto più impegno di quanto mi aspettassi.
Altre differenze? Certamente la scuola, ma di questo parlerò in un altro post, i pop-corn al cinema non sono solo dolci: sono pieni di zucchero, e poi in Germania, come negli altri stati in cui sono stata non c'è il bidet.

E' obbligatorio parlare anche delle persone che ho lasciato in Italia...
Gli amici: ci sono quelli pazzi con cui continuo a mandarmi video e foto su instagram, quelli che si fanno sentire presenti, anche con un semplice "come stai?", quelli con cui posso sfogarmi, parlare di tutto e sfogarmi e quelli che da quando sono partita sono completamente scomparsi (e se state leggendo questo post fatevi sentire!). 

Il mio ragazzo: beh potrei aprire un altro blog solo per parlare di come stiamo vivendo questa distanza... c'è così tanto da dire... Di sicuro devo ringraziarlo, non solo perché (per ora) ha mantenuto la promessa di aspettarmi ma anche perché è davvero sempre presente e sopporta tutti i miei sbalzi d'umore e i miei sfoghi che spesso, ingiustamente, rivolgo a lui. 
In molti mi chiedono: quanto vi sentite? ti manca? vi chiamate su skype? ... beh sono domande scontate: Mi manca tantissimo. Ogni volta che entrambi non abbiamo nulla da fare ci sentiamo su skype e per il resto ci scriviamo normalmente, come facevamo anche in Italia quando non eravamo insieme.

La mia famiglia: rispetto agli amici e al fidanzato non ho dubbi sul fatto che la mia famiglia ci sarà sempre per me. Raramente ci sentiamo su skype (in un mese una volta...) ma tutti i giorni faccio sapere a mia mamma che sono ancora viva e che sto bene, per evitare attacchi di panico. Mi mancano la cucina di mamma e i suoi consigli, mi manca mio papà che sale in camera mia solo per chiedermi se va tutto bene e per darmi la buonanotte. Mi manca litigare con mio fratello e mi mancano le sedute terapeutiche di mia sorella, in cui posso parlare davvero di tutto, sfogarmi, piangere, ridere ed urlare. Nonostante questo sono felice di essere qui, e ringrazio i miei genitori di avermi lasciata partire, realizzare il mio sogno ed imparare a contare solo sulle mie forze.

Un abbraccio a tutti e al prossimo post!


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